“Un’Europa dell’odio, dell’uno contro uno, del razzismo e della violenza, incapace di riconoscere le strumentalizzazioni politiche della Turchia nei confronti dell’Unione Europea sulla pelle di migliaia di donne e uomini disperati fuggiti da guerre, persecuzioni e miserie sta andando in scena in Grecia ed è già costata la vita a un bimbo morto annegato nel tentativo di sbarcare a Lesbo”.

Ad affermarlo Antonella Veltri, presidente di D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, la rete nazionale dei centri antiviolenza.

“Pretendiamo il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”, prosegue Veltri. “I valori sui quali abbiamo fondato la nostra convivenza civile sono quelli dell’accoglienza e del rispetto di tutte e tutti”.

“Tra le persone in arrivo dalla Turchia ci sono centinaia di donne sopravvissute a incredibili violenze e deprivazioni, centinaia di bambini e bambine privati dell’infanzia, centinaia di famiglie allo stremo”, spiega Mariangela Zanni, consigliera D.i.Re per il Veneto. “Noi, che sperimentiamo per la prima volta respingimenti e confinamenti per la quarantena necessaria a evitare il propagarsi del Coronavirus, non possiamo abbassare lo sguardo di fronte a questa violenza inaudita contro donne, bambini/e e uomini che fuggono dalla morte”.

“Chiediamo al governo italiano, al ministro degli Esteri e alla Commissione europea di non consentire questa ennesima violazione dei diritti umani, di condannare fermamente ogni atto razzista”, concludono le rappresentanti di D.i.Re, “e mettere in campo iniziative politiche e pratiche nel segno dell’accoglienza e del rispetto delle Convenzioni internazionali”.